mi chiedo ” cosa vuol dire la parola ” LAVORETTI per bambini “? Questo termine troppo spesso accompagna le attività che vengono loro proposte in molti periodi dell’anno e ormai è usato da docenti, genitori,pubblico ogni volta che si racconta il “fare ” del bambino.
Domandiamoci: di cosa hanno bisogno ( davvero ) i bambini : lavoretti o esperienze \scoperte\sperimentazioni\condivisioni ( ? )
La risposta è scontata ed è gridata a voce alta da tutta la pedagogia : i bambini hanno bisogno di sperimentare con gli occhi, le mani, l’olfatto, il tatto …prendendosi il loro tempo, sbagliando, facendo e rifacendo fino a che realizzano un “qualcosa” in cui si riconoscono realmente, proprio perché l’hanno fatta loro.
Questo abuso generalizzato del termine “lavoretto “- che indica solitamente un oggetto, il più delle volte forgiato per la maggior parte da un adulto, in un contesto dove certamente il percorso ed il processo non è così importante- mi porta a credere che molti operatori abbiamo oggi poca fiducia nei bambini che, invece , sono delle gran persone e tollerano ( anche con pazienza) queste (spesso) noiose e ripetitive proposte che vanno a cadenzare l’anno. Il lavoretto per Natale e poi per la festa del babbo e poi, e poi …
Ma non si potrebbe mettere al centro dell’ azione educativa altro ? Questo indugiare su oggetti ( banali e lontani dal vissuto del bambino ) non credete determini stereotipie e allontanamento dalla voglia di sperimentare ?
Nella nostra tradizione possiamo trovare la “migliore pedagogia “. Proviamo allora semplicemente a rileggerla e ri-troveremo una meravigliosa ” voglia di fare didattica e voglia di far vivere esperienze reali” ai nostri bambini .
Silvana Sperati