Mi domando: perché continuano a banalizzare la creatività , forse perché fa paura ?
Che ( per esempio ) la pizzeria scriva che propone “laboratori creativi per bambini ” ( con tanto di dono alla fine ) mi pare veramente un po’ troppo!!!
Abbiamo visto la parola creatività accostata ai “peggio lavoretti”, abbinata al termine fantasia ogni qualvolta l’espressione grafica non fosse figurativa; fino a scendere allo “scarabocchio” ( certo non inteso come sperimentazione del segno ) o al “pasticciare” ( che… ben si accosta all’altro termine “terribile” del “pennellare” ) .
Ed ora una parola che designa la dimensione stessa del pensiero e della sperimentazione diventa una sorta di “specchietto” per vendere due tranci di Margherita in più .
Ma per favore !!!!!!
Il termine creatività ( e la sua buona pratica ) a mio avviso va salvaguardata come un baluardo che non deve cedere . A qualcosa dobbiamo pure aggrapparci per progettare l’educazione in modo efficace !!!
Non è possibile che un termine che denota pensiero sia messo come etichetta a pratiche che ( il più delle volte ) tendono ad “allontanare dal pensiero” o a stereotiparlo fino a renderlo fine a se stesso .
Poi certo si possono fare tutte le “pizze creative” del mondo o possiamo trasformare ogni bottega anche in piccoli laboratori per bambini ( sarebbe bellissimo) .
Ma questo sarebbe il possibile, l’ottimo …che non deve renderci ingenui verso il reale, il quotidiano ( di queste cose ) e la mistificazione continua .
Stiamo allerta amici perché la posta in gioco è alta e- in un certo senso – possiamo dire che è il futuro stesso: una persona creativa è una persona che pensa con la sua testa , che sa fare le sue scelte che sa costruire il nuovo …. e questo, la storia insegna, non sempre è gradito.
Silvana Sperati