E’ un’ espressione che usiamo spesso per indicare chi è incline alla concretezza, ma forse potrebbe avere anche un senso in educazione. Domandiamoci cosa può voler dire ( anche ) stare con i piedi per terra, o meglio “sentire la terra”, sperimentare la terra.
Credo che la riflessione porti nell’ambito della pedagogia attiva da sempre fondata sulla necessità di offrire al bambino occasioni utili per realizzare esperienze dalle quali si struttureranno, man mano, le sue conoscenze. Inoltre ritengo che il richiamo oggi sia più che mai necessario anche pensando alla semplicissima azione del camminare, del correre e dell’affrontare anche piccole fatiche. Purtroppo vediamo sempre più spesso bambini in carrozzina e passeggino anche a 4 e 5 anni; età nella quale sarebbe veramente preferibile che i bambini potessero camminare e correre in tutta autonomia, preferibilmente avendo a disposizione degli spazi in natura dove provare le diverse asperità e varietà dei terreni (è diverso camminare sulla ghiaia, piuttosto che sul prato, piuttosto che sull’asfalto eccetera ). Non dimentichiamo che s’impara a muoversi proprio muovendosi e al contrario se un bambino fa poche esperienze di movimento,magari sempre tutte uguali , sarà inevitabilmente intimidito, pauroso di fronte alle novità.
Spesso a queste cose non ci si pensa, tanto siamo coinvolti in una forma di tutela estrema di ogni bambino a cui vorremmo evitare fatiche, pericoli e difficoltà di ogni sorta. Tutto questo è più che legittimo, ma va modulato altrimenti si corre il rischio di allontanare il bambino dalle esperienze realmente formative per lui, proprio nei primi anni di vita, periodo in cui si realizzano dei “passaggi di sviluppo” che il bambino deve necessariamente attraversare, sviluppando autonomia e competenza. Se questo non succede è come se “ mancasse un pezzo”. Quindi il semplice invito che mi sento di rivolgere alle mamme, ai papà ed ai nonni è quello di far fare esperienze ai bambini il più possibile con una autonomia adeguata alla età.
Il contesto ideale perché tutto questo avvenga nel modo migliore è la NATURA essendo questo lo spazio che meglio può accogliere il movimento della persona bambina, offrendo anche delle preziosissime “informazioni aggiuntive”. Passeggiando in campagna non solo “alleniamo il corpo” ma scopriamo un sacco di altre cose che riguardano per esempio la temperatura in rapporto alle condizioni meteo ed all’orario, piuttosto che i colori che variano a seconda della luce e dell’ombra o ancora avvertiamo i profumi delle piante ma anche della pioggia e del vento . Allora credo che lo stare “ con i piedi per terra “ ci porti in una prospettiva molto interessante e generativa che assolutamente va rifondata con la consapevolezza della sua necessità. Molte problematiche che oggi anche la scuola deve affrontare in particolare per gli aspetti percettivi ma anche emotivi e legati alla capacità di concentrazione forse potrebbero essere più lievi se al bambino viene riservata , fin da piccino, un giusto tempo per fare esperienze e per riflettere su di esse.
Alla Fattoria delle ginestre, siamo da anni molto attenti a questi aspetti cercando di offrire a tutti i bambini un tempo importante per “imparare a fare “ e per “imparare a crescere”. Grazie della attenzione che ci riservate .
( Silvana Sperati )