Il titolo scelto per questa breve riflessione è importante e apre una prospettiva educativa ben precisa che vede l’adulto ( genitore, docente,educatore, animatore ) ACCANTO al bambino non nel trasmettergli un sapere precostituito ( e spesso predigerito ), me nel creare le condizioni perché il bambino costruisca il suo apprendimento.
In questa prospettiva, evidentemente non è così importante il mero risultato, ma il processo, il percorso che segue un bambino, un ragazzo per raggiungere un apprendimento che sarà per lui una conquista che non si dimenticherà più. Siamo lontani da nozioni da apprendere a memoria, da modelli di lezione che “si ripetono come vuole il docente”; qui il bambino è persona attiva, curiosa, sperimentatore che, da subito ha la possibilità di costruirsi un suo modello di apprendimento .
Questa del MODELLO è un’altro elemento che desidero portare alla vostra attenzione e riguarda molto semplicemente il COME una persona apprende a prescindere dal COSA apprende . Il rapporto, dunque, che ciascuno di noi ha con la conoscenza .
E’ evidente che tutto questo non si esaurisce nell’età infantile, ma ci accompagna per tutta la vita e determina il COME SIAMO. Molte volte non ce ne rendiamo conto, perché di fatto siamo poco chiamati a riflettere su tali argomenti che diamo forse per scontati,ma non è così.
Ci sentiamo sicuri quando assistiamo ad un dibattito ? Siamo in grado di elaborare un pensiero personale ed originale in merito alle tematiche affrontate , ci sentiamo capaci di esporlo ? Sappiamo sviluppare una nostra intuizione fino a farla diventare progetto anche innovativo ?
Questa ATTITUDINE dell’individuo va costruita fin da piccolo, attraverso quella che è una educazione ad un pensiero più creativo. Bruno Munari ci ricordava ( ” Fantasia”, Universale Laterza ) che la creatività è la capacità di creare relazioni tra le informazioni. Dunque questo prevede un’ educazione che permetta al bambino di accedere alle informazioni in una modalità che – come diceva Piaget – prevede una costruzione o almeno una ricostruzione dell’informazione da parte del soggetto che apprende. Passaggi metodologici fondamentali che NON si possono tralasciare se l’obiettivo è un individuo completo, autonomo, sensibile, creativo. L’università dove si apprende tutto questo si chiama ESPERIENZA, che deve avvenire con accanto un adulto ( sensibile, empatico e molto consapevole) che sostiene tale esperienza. A volte “mettendo le parole”, altre volte sottolineando un risultato o enfatizzando un elemento di stupore. Chi desidera intraprendere questa strada educativa, forse all’inizio si sentirà un pò “spiazzato” perché purtroppo – nonostante la pedagogia dell’ultimo secolo ha scritto tanto intorno ai metodo attivi – pare che questo periodo sia invece più orientato ad “ingozzare ” i bambini di nozioni . Però questo “valoroso” non deve desistere, perché i bambini in breve comprenderanno il valore di questa proposta ed allora ogni giorno sarà illuminato dal piacere della scoperta.
( Silvana Sperati )