Come ci diceva Bruno Munari “la fantasia è la capacità più libera di tutte, lei ci permette d’ immaginare qualsiasi cosa a prescindere che sia realizzabile o meno”. Ma, aggiungeva ancora Munari, la fantasia usa la stessa tecnica della creatività, cioè creare delle relazioni tra le cose che ci conoscono. È proprio questo quello che abbiamo cercato di stimolare nei bambini, prima di tutto una conoscenza più approfondita delle cose, a partire da qualsiasi elemento si presentava loro : fosse un gioco, un materiale, un racconto o chissà che altro . Abbiamo cercato di stimolare un’ osservazione il più ampia possibile. Inoltre abbiamo provato- anche attraverso i semplici giochi- ad invitare i bambini a creare delle “relazioni” tra oggetti e materiali scelti proprio perché diversi tra loro . Per esempio abbiamo proposto “tappeti di gioco ” con della moquette e del legno, piuttosto che plastica e legno o dei sassi e pasta di vetro.. Questo tipo di abitudine a “creare relazioni tra elementi differenti ” stimola , come dicevamo, l’immaginazione e la creatività del bambino ( ma anche di un adulto ) . Non si tratta di azioni banali, ma di azioni necessarie, che purtroppo oggi si tende a non considerare dal giusto punto di vista. Oggi con il termine di creatività si rischia di pensare a dei “lavoretti” che assomigliano a dei piccoli oggetti di artigianato ( spesso neppure realizzati dai bimbi ) , ma la creatività è altro . La possiamo definire come una modalità di pensiero e di approccio alle cose originale e personale . Essere creativi, in estrema sintesi, vuol dire semplicemente essere in grado di assumere informazioni dall’esperienza e soprattutto di pensare “con la propria testa” . Non ci pare poco. E proprio questa strategia, questo atteggiamento abbiamo cercato ( e continueremo a cercare ) di stimolare nei bambini. Ma sempre attraverso il piacere ed il gusto per un bel gioco