Il tema dei compiti è molto dibattuto sia durante l’anno scolastico ( molti sostengono che con il tempo pieno sia un affaticamento inutile ) che durante la vacanze (spesso è una fatica seguire i bambini ed i ragazzi sempre più insofferenti verso i compiti ) . E’ una questione a nostro avviso che si può trattare sia dal punto di vista pedagogico che da quello del buon senso ( non sempre è facile mettere d’accordo le due cose ) .
Ma a nostro parere vi è anche un’ altra discriminante che è :
- quali compiti ?
- come vengono svolti i compiti ?
Circa la prima domanda verrebbe da dire : compiti “chiusi” o ” aperti” ? Cioè compiti che stimolano l’allievo a cercare, a comparare, ad approfondire oppure proposte un po’ noiose che magari richiedono la ripetizione di “cose” sempre un po’ tutte uguali . E’ evidente che nel primo caso il compito diventa una risorsa, mentre nel secondo potrebbe essere faticoso e tendenzialmente inutile .
Quindi la discriminante “quali compiti ” diventa un elemento che sicuramente fa la differenza.
Nel caso di compiti interessanti – proprio adatti a quel particolare tipo di bambino , al livello di apprendimento ed agli interessi – noi riteniamo che anche durante il periodo di vacanza possano essere veramente utili .
Perché?
Perché un buon compito aiuta ad allenare la mente ( che realmente va allenata ! ), può essere stimolo per approfondimenti personali e quindi per quell’ imparare ad imparare che è una delle vere scommesse della educazione oggi , può diventare anche un’ occasione per sviluppare una propria strada personale di costruzione del sapere .
Anche sul “come svolgere i compiti ” ci sentiamo di offrire un parere . Non ha senso se il bambino viene “ricattato” con indicazioni del tipo ” se non fai due pagine di compiti non esci “e non ha senso neppure quando l’adulto si sostituisca al bambino . Tutto questo, come facilmente comprenderete, toglie motivazione al ragazzo e crea il lui insofferenza e quindi non ci sarà apprendimento alcuno.
Allora ci vuole un adulto competente che sa stare accanto al bambino, sa stimolare , sa far “apparire” l’elemento d’ interesse , sa coinvolgere i ragazzi in gruppi cooperativi di apprendimento, fino ad indicare la strada di un approfondimento personale che tiene conto anche delle attitudine differenti di ognuno.
Allora un buon compito può diventare una grande risorsa !
Fattoria delle ginestre