Sono termini che spesso vengono abbinati creando sempre una sorta di attesa. Positiva . Dove c’è arte ci deve (o dovrebbe) essere qualcosa di buono.
Tante attività vengono proposte anche nelle scuole traendo spunto da opere, oppure da autori famosi . Ma vi è un aspetto sul quale, a mio avviso, vale la pena di riflettere e cioè : perché
“l’arte fa bene ” in educazione. Si tratta di una domanda fondante che merita l’approfondimento in un trattato; io vorrei qui limitarmi ad una semplice osservazione .
I percorsi artistici sono sempre percorsi di ricerca : dalla pittura, alla scultura, dal cinema alla fotografia …l’artista osserva, analizza, sperimenta, ipotizza, compara, intuisce … svolge cioè
tutta una serie di azioni che appartengono a pieno titolo anche allo statuto della ricerca .Le opere rappresentano e concretizzano la possibilità di mettersi in contatto con un particolare filone di ricerca ( colore, segno, forma, dinamismo, equilibri, prospettiva, trasformazioni …) e di assaporarne tutte le variabili e sfaccettature . Questo fu molto evidente, per esempio, in Bruno Munari .
Se condividiamo questo pensiero allora ci appare chiaro come il bambino ed il ragazzo che si avvicina ai processi dell’arte – in ogni sua forma- ha la possibilità di venire a contatto con la ricerca e la sperimentazione che la sostiene, in un ambiente in cui creatività ed intuizione permettono di concretizzare “nuove vie ” e nuove proposte .
Ovviamente questo accade se se è in grado di stimolare negli allievi una lettera capace di “andare oltre ” perché se invece si banalizza e ci si limita a “raccontare” quello che già si vede, senza sviluppare un approccio più consapevole e globale all’opera, l’arte resterà una sorta di “abbellimento” , di accessorio, ma non potrà diventare un dialogo profondo e generativo, quale invece può essere per ciascuno di noi.
Quindi offrire ai bambini, fin da piccoli, occasioni per confrontarsi con le arti significa “allargare la loro sensibilità “, ma anche metterli a contatto con il piacere della ricerca artistica .
Allora l’arte rivela tutta la sua “potenza” educativa, stimolando il ragazzo ad una migliore percezione di se e del mondo che lo circonda.
Questa consapevolezza sostiene da anni l’ impegno di Fattoria delle ginestre dove i linguaggi espressivi ed artistici – nella bellissima cornice del paesaggio agreste – hanno saputo sempre regalare gioia e nuovi sguardi sul mondo .
( Silvana Sperati )