L’educazione creativa
un investimento necessario per il futuro
Da questa pagine parliamo solitamente di educazione, di progetti, di creatività ,
ma tutto questo non può essere svincolato dal contesto. Dal “dove siamo” e dal ” cosa sta succedendo”. La formazione non è mai una pratica astratta, ma un’azione che si nutre del “qui ed ora” per generare cambiamento.
Allora capita che passeggiando, una tranquilla sera d’estate in una cittadina di confine tra Lombardia e Piemonte ( quello che si sarebbe detto un territorio agiato ) ci si rende conto di essere “come all’interno di un film”: di quelli che trasmettevano, alcuni anni fa, con scenari che rimandano alla “distruzione delle città”. Di fatto durante la passeggiata scorgo solo negozi chiusi, vetrine sporche con scritte sgangherate, in alcuni luoghi si intravedono all’interno arredi abbandonati, nelle vie nessun fermento, solo passanti distratti o piccoli gruppi che non invitano certo alla comunicazione .
Insomma quello che si scorge sono segnali chiari e molto concreti di degrado.
Segnali che non si possono non percepire e per i quali non si può che essere molto preoccupati .
Probabilmente le colpe gravi di questo stato di cose vanno ai politici, di ogni fazione, perché il colore pare non abbia fatto differenza, che non hanno amministrato per il bene del popolo, ma per il loro portafoglio. Ma, probabilmente ,va anche alla gente che forse non ha saputo meritarsi ( o educare ) una classe politica migliore.
Ma, comunque , lo stato delle cose ora è questo e ci rimanda un segnale chiarissimo che non è possibile ( o consigliabile) trascurare.
A questo punto è evidente che tutti siamo chiamati a responsabilizzarci, per noi e soprattutto per i nostri figli, fino ad uscire dal torpore atavico con il quale conviviamo e a domandarci concretamente “cosa fare?”.
Personalmente per la formazione che ho e le competenze che possiedo non posso fare a meno di osservare che solo una ottima educazione può aiutarci a superare un momento di questa gravità. Solo formando adeguatamente bambini e ragazzini, che saranno la generazione “propulsiva” da qui ad una decina di anni, potremo pensare di cambiare veramente qualcosa.
Ma che individui dobbiamo educare ? Come li dobbiamo educare ?
Non serviranno certo persone che sanno solo “ripetere la lezione ” bensì individui creativi, capaci di analizzare il contesto, di creare nuove relazioni tra i dati, d’ immaginare nuovi scenari, di progettare quindi il nuovo e di organizzarsi per realizzarlo.
Il futuro ha bisogno di persone creative, ma noi le stiamo formando ?
Domandiamocelo, cari genitori, se l’educazione di vostro figlio prevede anche un’attenzione di questo tipo ( ? ) .
Attenzione che deve già iniziare nei primi anni di vita del soggetto, prima che intervengano troppi stereotipi.
Credo che queste valutazioni non siano snobismi, ma necessità oggi imprescindibili.
Solo se educheremo una “testa” in grado di funzionare ( preferibilmente da sola ),se sapremo agire la flessibilità, se saremo educati all’ intuizione ed all’ azione efficace , sapremo cavarcela, altrimenti rischieremo di fare la fine dei dinosauri .
Dunque vorrei invitarvi a mettere l’educazione alla creatività tra le priorità e ad organizzare conseguentemente il progetto educativo di vostro figlio\a. Con questo non voglio fare semplicemente un spot a Fattoria delle ginestre : se sceglierete le nostre proposte ne saremo felici, ma ciò che è davvero importante è che consideriate questa priorità e che vi attrezziate.
Ve ne ringrazio
Silvana Sperati
per Fattoria delle ginestre